La prima fase ha dato i suoi risultati, l’incubatoio ittico per il luccio di Endine Gaiano, gestito dalla Fipsas Bergamo ed in particolare da Lorenzo Ziboni, funziona e i primi avannotti sono già liberi nel lago di Gaiano. Nello scorso febbraio nella sala consiliare del Comune lacustre era stato presentato un progetto in merito alla pesca in lago che si definiva arduo, quello di ridare vitalità alla specie del luccio italico nei laghi della zona: alla fine di aprile l’obiettivo è stato raggiunto. Per la parte scientifica è stato fondamentale il lavoro in tutte le fasi dell’ittiologo Michele Mutti, insieme alla collaborazione dei volontari e dei pescatori della zona e del Predator Fishing Club. A contribuire al grande risultato ci ha pensato la Fipsas Bergamo con il suo Presidente Imerio Arzuffi, il consigliere Nazionale Lorenzo Ziboni e il responsabile della vigilanza ittica volontaria Giampaolo Casari.
Dopo le prime uscite sui laghi di Endine e di Gaiano, si è visto che solo nel secondo era presente una popolazione più costante di lucci di livrea italica e si è deciso così di intervenire proprio in quello specchio d’acqua, recuperando le femmine e i maschi pronti: dopo il recupero dei gameti maschili e femminili in loco si è provveduto alla fecondazione artificiale sul posto, che ha portato al risultato di circa 2000 uova portate poi nell’incubatoio di Endine Gaiano. Dopo pochi giorni il miracolo della vita si è realizzato, c’è stata la schiusa e sono nate le prime larve, che dopo il riassorbimento del sacco vitellino sono state immesse nello stesso lago di Gaiano grazie all’aiuto della vigilanza e dei volontari.
Nel frattempo sono stati raccolti campioni di scaglie e di tessuto, che saranno analizzati dall’ Università che parteciperà al progetto a supporto della selezione fenotipica e servirà per avere maggior informazioni riguardo allo studio della popolazione presente nel lago endinese.
Il progetto e la struttura funzionano e potrà essere migliorato nella prossima annata con un aumento del numero delle uova nell’incubatoio gestito da Fipsas Bergamo e potrà essere magari potenziato con lo studio di altre specie ittiche, capire la loro popolazione e valutare un intervento di salvaguardia in un futuro a breve termine, come avviene già in provincia di Bergamo nelle strutture legate alla Fipsas per il barbo canino e la trota. Chissà che la pesca in lago potrà essere valorizzata.
Una parte dei piccolissimi lucci è stata invece trattenuta nell’incubatoio ittico per un’altra prova che aiuterà ad avere maggior informazioni in vista della prossima annata, cioè comprendere la migliore tipologia di alimentazione per i piccoli. Lo svezzamento è infatti uno dei momenti più delicati per questa specie, gradendo poco il mangime e soprattutto con il rischio di cannibalismo. I 2 mila avannotti sono stati rilasciati nel lago di Gaiano in diversi punti per prevenire il rischio di diventare cibo prelibato per altre specie, soprattutto per il pesce persico. I più grandi invece corrono anche atri pericoli nel corso della loro vita: durante la prima fase di recupero sono stati infatti studiati lucci di medie dimensioni che presentavano segni dovuti all’aggressione di uccelli ittiofagi come i cormorani.
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